Dopo 6 mesi torna la manifestazione contro l’emergenza climatica in tutte le piazze italiane.
Torna la manifestazione dei Fridays for Future, venerdì 25 aprile mattina migliaia di studenti protestano contro l’emergenza climatica. La scelta della data ad un mese dall’invasione russa dell’Ucraina non è stata casuale. “È il primo sciopero per il clima del 2022 e cade in un momento molto particolare per l’Europa, nel mezzo di questo conflitto – spiega Luca Sardo il responsabile torinese del movimento ambientalista – Con questo sciopero vogliamo sottolineare le cause comuni tra la guerra in Ucraina e la crisi climatica”.
Anche a Torino oltre duemila persone sono partite in corteo da piazza XVIII dicembre. “L’Europa – spiega Sardo – ogni giorno finanzia con 800 milioni di euro il governo russo, per attaccare l’Ucraina e non riesce a slegarsi da questa dipendenza dai combustibili fossili. È questo che noi chiediamo oggi: di slegarsi dai combustibili che finanziano le guerre e devastano il nostro pianeta“. Il riferimento è ovviamente all’importazione del gas dei paesi europei e alla terribile dipendenza che hanno creato con questo paese i cui frutti si stanno verificando in questi giorni.
Fridays for future: Una sola battaglia per il clima e per la pace
A sostenere la manifestazione anche l’ex sindaca Chiara Appendino “Sostenevo questi ragazzi da sindaca e oggi sono qui da privata cittadina. Sono contenta di vedere finalmente una piazza di ragazze e ragazzi che reclamano attenzione per l’ambiente”.
La Cgil ha dichiarato sciopero perché: “la crisi climatica ha la caratteristica di esacerbare le guerre, come la Siria nel 2011, dove la siccità è stata una delle prime cause della rivoluzione. La crisi climatica non farà che peggiorare questi elementi in futuro”.
Anche Sardo ha sottolineato le problematiche della siccità. Oggi sono “107 giorni di siccità consecutivi, oltre che si raggiungerà il record del secondo periodo siccitoso della nostra storia ed è sotto gli occhi di tutti, dai laghi alle vette. Credo troveremo una città più consapevole, anche se non con i livelli di consapevolezza che speriamo raggiunga“. I fiumi hanno un deficit del 70% e la siccità è ai massimi storici come dimostra la città di Torino e la Regione Piemonte.
Intervenire sul clima significa intervenire anche sull’economia e sulle relazioni internazionali. Quello che la manifestazione di Fridays for Future in questa precisa data è il collegamento tra tutti questi elementi mostrato dalla guerra in Ucraina.